Nella prima puntata della nostra rubrica "I Borghi della Valle Anzasca" vi abbiamo parlato di Castiglione, il primo paese della valle, con i suoi terrazzamenti, forni e la via del pane. Oggi vi portiamo in un altro posto da favola, un grande paese diviso in diverse frazioni che si estendono su un territorio molto ampio con angoli di grande bellezza: Calasca.
Calasca è il secondo dei paesi della valle ed è unito a Castiglione dalla prima metà del '900. Storicamente questa comunità era una di quelle in cui si dividevano le degagne del territorio (i comuni del medioevo). Anche Calasca fu abitata, come altri nuclei della valle, fin dalla preistoria, ma le prime notizie certe ci arrivano dal medioevo, epoca in cui la comunità di Calasca prese parte a importanti vicende riguardanti la valle e i suoi rapporti con i vari feudatari, dai conti di Biandrate ai vari monasteri proprietari di alpeggi e terreni.
Calasca nei secoli ha conosciuto uno sviluppo molto ampio nelle sue frazioni: le principali sono Antrogna, Calasca Dentro, Vigino, Boretta, la Gurva, Molini, Barzona. Tuttavia una miriade di piccoli gruppi di case sono sparsi sul lato nord della valle, il più soleggiato, e formano un territorio costellato di angoli di bellezza.
Antrogna e la Cattedrale tra i boschi
La frazione principale di Calasca e località Antrogna, dove sono presenti municipio, parrocchia e poste. In questo luogo sorge uno dei monumenti più maestosi della Valle Anzasca, ovvero la monumentale chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, detta Cattedrale tra i boschi.
La chiesa è la "nuova" parrocchiale del paese, sorta in sostituzione di quella antica che era collocata poco più sopra. La costruzione del monumentale complesso fu iniziata nel 1792 e ultimata nel 1797. Si tratta di una grandiosa chiesa a tre navate, con transetto e un presbiterio e coro monumentali. L'edificio deve il suo nome ad alcuni viaggiatori che per dare idea della sua magnificenza e della sua collocazione la definirono appunto una "cattedrale" tra i boschi.
La chiesa internamente ospita le reliquie di San Valentino, martire romano, portato qui dalle catacombe della città eterna come era uso fare con molti corpi santi all'epoca. Sopra l'ingresso il monumentale organo Mentasti degli anni '70 dell'800, recentemente restaurato. Un edificio religioso armonioso, luminoso e ampio, che come festività principali vede la festa di San Valentino e la festa del patrono S. Antonio abate in gennaio, con la processione dei frati (uomini e bambini del paese che portano offerte vestiti in abiti religiosi).
Poco sopra la chiesa si erge il campanile più alto della Val d'Ossola, che con i suoi 67,63 metri domina sulla bassa Valle Anzasca, battendo di pochi centimetri il campanile di Montecrestese.
La Milizia Tradizionale di Calasca
Calasca è sede (come anche il vicino Bannio) di una delle istituzioni militari più antiche del territorio nazionale, ovvero la Milizia Tradizionale di Calasca.
Le milizie della Valle Anzasca sono le uniche due sopravvissute ai nostri giorni di quella rete di formazioni denominati Milizie delle Terre, istituite ai tempi del dominio spagnolo nel 1614.
Le milizie erano inizialmente formate di uomini del territorio senza uniforme, e furono impiegate dagli spagnoli come difesa nei contrasti con i Savoia. Gli uomini della Valle Anzasca combatterono infatti in quegli anni presso Angera e Arona.
Con il tempo le milizie persero il loro ruolo militare e di polizia locale e in due luoghi, a Calasca e Bannio, si legarono a santuari dedicati alla madonna in qualità di guardia d'onore della B.V. Maria. Così anche ai nostri giorni sopravvivono: non si tratta di folklore o di rievocazioni storiche, ma di una tradizione vivente e vera che le generazioni dei paesi si tramandano per devozione di anno in anno.
La data ufficiale per la fondazione della milizia di Calasca è considerata il 1641 e questo esercito festeggia ogni anno la festa del suo patrono San Valentino in agosto presso la Cattedrale tra i boschi, e il giorno dell'assunta la madonna della Gurva, di cui parliamo di seguito.
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Il Santuario della Madonna della Gurva
Il Santuario della Gurva è dedicato alla Madonna delle Grazie per i fatti prodigiosi che risalgono alla sua origine, ma è conosciuto anche come Santuario della Madonna Assunta, perché la festa più grande che qui si celebra è quella del 15 agosto.
L'edificio sacro è sorto in conseguenza di numerosi fatti straordinari verificatisi in breve spazio di tempo, tra cui anche il trasudamento di sangue dalla immagine della Madonna presso una cappelletta posta a protezione del ponte sul torrente Anza in località Gurva (in dialetto ossolano Gurva significa vallone, precipizio, e il santuario si trova appunto quasi nella gola dell'Anza).
Non si può ignorare accanto alla chiesetta la presenza dell'enorme masso che appoggia solo su una piccolissima base baricentrica, e che suscita ancora oggi un alone di fascino e di misteriosità.
Secondo lo storico calaschese cav. Agostino Sandretti sarebbe stata la peste ad accrescere ancora di più la devozione per questo dipinto della Madonna delle Grazie e a fare nascere l'idea di costruirvi attorno un Oratorio.
Sta di fatto che attorno alla cappelletta originaria si sviluppò un elegante santuario, a cui sono accorrono molti devoti ogni anno per la festa del 15 agosto, solennizzata sempre dalla Milizia Tradizionale di Calasca.
Fonte: comune di Calasca Castiglione - clicca qui
Itinerari, frazioni e alpeggi
Calasca è un paese ricco di tradizioni come vi abbiamo raccontato, ma anche di itinerari tra frazioni e alpeggi.
Il percorso più importante che attraversa il comune è la GTA, grande traversata delle Alpi.
Ma il percorso più bello è forse proprio l'antica strada della Valle Anzasca, la Stra' Granda, che attraversa i nuclei principali di Calasca, regalando vedute su tutta la valle. Un itinerario per scenari da cartolina!
Altre frazioni magnifiche di Calasca sono Barzona, villaggio minerario delle miniere della Val Bianca, Vigino, Boretta. A queste si aggiungono innumerevoli alpeggi e sentieri che portano sulle montagne che fanno da confine tra Valle Anzasca e Valle Antrona.
Un itineario molto particolare è la salita da Barzona all'alpe Cingora, che vi racconteremo in uno dei prossimi post.
Personaggi illustri
Venerabile Francesco Tojetti, frate francescano alcantarino
Frate Francesco nacque a Calasca Dentro il 16 ottobre 1680 da famiglia umile. Da pastorello e contadino a Calasca passò a Pavia come garzone presso negozianti di vino; da stagnaio in Germania a cameriere a Roma, al servizio dei frati domenicani nella stessa città. Verso i 35 anni, superate le ultime resistenze della famiglia, entrò in un convento di frati alcantarini a Foggia.
Nel 1717 si fece frate terziario francescano, cambiando il nome in Francesco.
Fu trasferito poi nel convento alcantarino di S. Lucia al Monte in Napoli dove rimase per tutto il resto della vita, per 45 anni consecutivi. Ebbe virtù straordinarie.
Il dono della profezia (predisse anche la sua stessa morte).
La bilocazione (più volte fu presente contemporaneamente in posti diversi, con una sorta di sdoppiamento fisico).
La levitazione (nelle sue profonde meditazioni notturne fu visto dai confratelli sollevarsi fino alla volta della chiesa e circonfuso di luce).
L’invisibilità della sua persona (riuscì a sparire agli occhi increduli di più sentinelle che controllavano a vista la sua presenza).
Guarì tante malattie e fece persino risuscitare un vescovo.
A Napoli la stima di questo fraticello terziario era talmente grande che tutti lo ritenevano un "santo".
Dopo una dolorosa malattia - serenamente accettata - che lo inchiodò a letto per tre anni, senza mai alcun lamento, morì in concetto di santità il 25 ottobre 1764, all'età di 84 anni.
Nel 1827 Papa Leone XII riconobbe le virtù di padre Francesco attribuendogli il titolo di Venerabile, ma da allora nonostante altri miracoli operati e documentati, il processo di santificazione di Francesco Tojetti da Calasca si è arenato.
SERVIZI
- Bar Centrale (Loc. Antrogna)
- Albergo Ristorante Pizzeria del Tiglio (Loc. Gurva)
- Agriturismo "In valle sul fiume" (Loc. Due Ponti)
Un borgo tutto da scoprire
Vi invitiamo a scoprire Calasca, magari a piedi passando da una frazione all'altra. Da Casa Quaroni esiste un sentiero che passando attraverso i pascoli di Anzinello conduce ad Antrogna e alla Cattedrale tra i boschi!
Foto di Susy Mezzanotte per gentile concessione del Comune di Calasca Castiglione
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