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Immagine del redattoreMatteo Minetti

Trekking autunnali in Ossola - La Stra' Granda della Valle Anzasca

La Val d'Ossola e la Valle Anzasca sono frequentatissime in estate e primavera, ma pensare che la bellezza di questi luoghi si esaurisca in queste stagioni sarebbe errato. In realtà anche la fine dell'estate e l'autunno offrono vedute di paesaggi stupendi, arricchite dai colori rossi, gialli e arancioni regalati dalla stagione.





Un itinerario molto suggestivo è quello della Sta' Granda, che raccontiamo con questo post (fonte www.visitossola.it). Un percorso nella Valle del Rosa per il quale potete fare base a Casa Quaroni!


Vi aspettiamo per scoprire questa stupenda e antica mulattiera nel cuore delle Alpi!


Nel 1553 la Valle Anzasca viene visitata da Joachim de Annono, “homo da bene” e funzionario del governatore spagnolo di Milano, un uomo di potere che doveva verificare se gli abitanti della Valle Anzasca fossero in grado di pagare l’esosa tassa del Mensuale. Rimane in Valle Anzasca quattordici giorni e al ritorno stende una relazione precisa e documentata: è la prima descrizione della Strà Granda che da Piedimulera giunge a Macugnaga per poi risalire l’erta montuosa del Monte Moro e condurre nella Valle di Saas.



Foto: ponte sul Rio Jelmala (fonte http://viestoriche.net)



La Strà Granda è percorribile ancora oggi, seguendo 400 anni dopo il cammino di Joachim de Annono. Sul selciato consunto è passata la storia della valle, non la Grande Storia, ma quella umile e nascosta di mulattieri che si recavano in Svizzera o di valligiani che scendevano al mercato di Vogogna a rifornirsi di granaglie. Il selciato lucido di ogni tornante ha visto le furiose guerre di villaggio e il passare di carichi d’oro che scendevano alle città.

Camminare sulla Strà Granda della Valle Anzasca equivale a percorrere un viaggio nel tempo: si incontrano oratori, rientranze nei muri per il carico dei muli, antichi stemmi, forni frazionali, torchi consortili, mulini e macine.


La Strà Granda della Valle Anzasca permette dunque di conoscere la civiltà alpina sviluppatasi tra questi monti, per ammirare l’imponenza della parete est del Monte Rosa, tremila metri di roccia e ghiaccio, l’unica parete di dimensioni himalayane delle Alpi. Una valle unica, con due culture, quella walser e quella romanza, che conserva un alto grado di naturalità e un’antica armonia tra uomo e ambiente.


Per ulteriori info www.visitossola.it

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